Fattore endocrino ovulatorio Il fattore endocrino ovulatorio di infertilità comprende una serie di condizioni che si caratterizzano per una alterazione del processo ovulatorio, cioè di quel processo che normalmente ha luogo mensilmente e che porta alla produzione di un ovocita disponibile ad essere fecondato. Per poter comprendere meglio cosa vuol dire è opportuno innanzitutto fare alcuni cenni agli aspetti anatomici e fisiologici dell’apparato riproduttivo femminile e capire quindi come normalmente ha luogo l’ovulazione. L’apparato riproduttivo femminile Quando parliamo di apparato riproduttivo femminile dobbiamo prendere in considerazione alcuni organi che, agendo in stretta correlazione fra di loro, consentono il concepimento e l’evoluzione della gravidanza fino alla nascita del bambino: OVAIO TUBE UTERINE UTERO La funzionalità ovairca e, in ultima analisi la funzione ovulatoria, dipende in parte da un’attività primitiva dell’ovaio e in parte da alcuni stimoli ormonali che originano a livello del sistema nervoso centrale (a livello di una zona del cervello che si chiama ipotalamo) e che attraverso la ghiandola ipofisi (che si trova anch’essa nel cervello) raggiungono l’ovaio stimolando appunto l’ovulazione. Asse ipotalamo - ipofisi- ovaio  Nell’immagine accanto è schematizzato l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio. L’ipotalamo è una zona del cervello che svolge importanti funzioni tra cu il controllo degli stimoli emotivi. Per questa ragione alcune condizioni legate a stati di ansia o di stress possono talvolta essere alla base di alterazioni delle funzione ovulatoria. L’ipotalamo comunica con l’ipofisi che è una ghiandola situata anch’essa nel cranio e che secerne numerosi ormoni tra cui le cosidette gonadotropine ossia l’FSH (ormone Follicolostimolante) e l’LH (ormone luteinizzante) i quali agiscono sull’ovaio regolando lo sviluppo dei follicoli e conseguentemente l’ovulazione. A sua volta il follicolo man mano che cresce produce Estradiolo e, una volta che è avvenuta l’ovulazione, il follicolo si trasforma in corpo luteo il quale produce Progesterone. Questi due ormoni, l’estradiolo ed il progesterone, oltre ad agire a livello della mucosa uterina, agiscono anche a livello dell’ipofisi creando quello che è detto “feed-back negativo”. Attraverso questo feed-back in pratica l’ovaio comunica con l’ipofisi “aggiornadola” sulla sua funzionalità.   Da quanto espresso finora circa l’asse ipotalamo-ipofisi-ovario è possibile comprendere come mai i disturbi ovulatori possono dipendere da alterazioni ipotalamiche, ipofisarie od ovariche. Per questo motivo la classificazione proposta già nel 1993 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede la seguente suddivisione dei disturbi ovulatori: Classificazione OMS dei disturbi ovulatori  Gruppo I: fallimento ipotalamico ipofisario: o Donne con amenorrea (assenza di mestruazioni) e assenza di segni di produzione di estrogeni, livelli di prolattina entro i limiti, bassi livelli di FSH, assenza di segni di lesioni anatomiche della regione ipotalamo-ipofisaria. Gruppo II: disfunzione ipotalamica ipofisaria: o Donne con varie alterazioni del ciclo mestruale quali insufficienza della fase luteale, cicli anovulatori, sindrome dell’ovaio policistico, assenza di mestruazioni, con presenza di produzione di estrogeni e normali livelli di FSH e prolattina. Gruppo III: fallimento ovarico: o Donne con assenza di mestruazioni, assenza di segni di funzionalità ovarica, alti livelli di FSH, valori di prolattina normali. Gruppo IV: alterazione congenita o acquisita dell’apparato riproduttivo: o Donne con assenza di mestruazioni che non rispondono alla somministrazione ripetuta di estrogeni. Gruppo V: Donne con infertilità, iperprolattinemia e lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria: o Donne con vari disturbi del ciclo, alti livelli di prolattina e lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria. Gruppo VI: Donne con infertilità, iperprolattinemia e assenza di lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria: o Donne con vari disturbi del ciclo, alti livelli di prolattina senza lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria. Gruppo VII: Donne con assenza di mestruazioni, valori nei limiti di prolattina e segni di lesioni nella regione ipotalamico-ipofisaria: o Donne con bassi livelli di estrogeni e valori di prolattina nei limiti.   Nel complesso tutte queste alterazioni possono poi concretizzarsi in numerose condizioni patologiche tra cui possiamo ricordare soprattutto: La Sindrome dell’Ovaio Policistico La Sindrome del follicolo non rotto luteinizzato (sindrome LUF) L’Insufficienza Luteinica