La diagnosi di fattore tubarico Ai fini di evidenziare la presenza di un fattore tubarico è possibile ricorrere alle seguenti metodiche di diagnosi: 1) Isterosalpingografia;  2) Sonoisterosalpingografia;  3) Laparoscopia diagnostica con cromosalpingoscopia;  L’ISTEROSALPINGOGRAFIA.  L’isterosalpingografia è l’indagine correntemente più utilizzata per la valutazione delle tube. In effetti questo esame consente una valutazione oltre che delle tube anche della cavità uterina rilevando eventuali anomalie che possono interferire con l’istaurarsi od il progredire di una gravidanza. In pratica l’esame consiste nell’iniezione all’interno della cavità uterina di un mezzo di contrasto radiologico seguita dall’immediata  analisi radiografica. L’impiego delle radiazioni X costituisce una chiara controindicazione all’esame in caso di gravidanza per cui, al  fine di evitare una gravidanza iniziale, è necessario eseguire l’esame tra il 7 ed il 10° giorno del ciclo, o in alternativa essere certi  che la donna non abbia avuto rapporti a rischio di gravidanza dal momento delle mestruazioni precedenti l’esame.  Un altro aspetto importante è l’assenza di infezioni genitali o infiammazioni pelviche per cui, a discrezione degli operatori, possono  essere richieste analisi preliminari (tampone vagino-cervicale, esami ematici) al fine di escludere tale rischio.  Da un punto di vista prettamente pratico, si tratta di un esame piuttosto semplice che dura pochi  minuti. Uno degli aspetti che maggiormente spaventa le pazienti è quello relativo al dolore  percepibile nel corso dell’esame. Al riguardo le condizioni possono essere estremamente  variabili in rapporto a vari aspetti quali la soglia di percezione del dolore, la difficoltà tecnica  dell’esame, lo stato di pervietà tubarica. In linea di massima nei casi in cui si abbia una buona  pervietà tubarica, non determinandosi un significativo incremento pressorio all’interno della  cavità uterina, l’esame è pressoché indolore.  Nell’immagine accanto si osserva un quadro di normalità con normale iniezione della cavità  uterina e spandimento del mezzo di contrasto attraverso le tube all’interno della cavità pelvica.  .